Bitcoin è come il maiale: non si butta via nulla
Da manifesto elettorale a asset da vendere a fette. Bitcoin è meglio dei salamini Beretta.
TERAMO - L’ala meno socievole del variopinto mondo dei Bitcoin è in iperventilazione. C’è qualcuno, anzi più di qualcuno, che vuole fare del riparatutto una bandierina elettorale, un asset da vendere ai quasi pensionati o un tesoro da custodire nei loro caveau digitali.
Banche, politici strampalati, gestori di fondi e un orb per raccogliere dati biometrici nel quarto, quinto e sesto mondo - in una settimana che più che farci riflettere su Bitcoin, ci ricorda che d’estate meglio stare a casa nelle ore più calde, sempre meglio rimanere ben idratati e indossare, possibilmente, un cappellino.
WASHINGTON DC - Il Circo Barnum che si raccoglie intorno al mondo Bitcoin politico e istituzionale ha una nuova stella. È Robert F. Kennedy, Cryptorama ne ha già parlato perché personaggio sui generis, e qualche giorno fa ha detto di voler emettere debito USA ancorato a Bitcoin.
Grande commozione tra i bitcoiner che sognano un mondo statale, ordinato, tranquillo e basato su Bitcoin. Ci sono due ma: il primo è che Kennedy ha parlato soltanto dell’1% del debito - e che dovrà essere ancorato non solo a Bitcoin, ma a qualunque cosa abbia una parvenza di stabilità, come oro e argento. La seconda è che Kennedy non verrà eletto.
Dato che Cryptorama è da sempre teatro di magiche sorprese, c’è un terzo ma. La dichiarazione di cui sopra è stata sponsorizzata da un PAC (un’associazione del diritto USA che raccoglie finanziamenti per i candidati) che è stato co-fondato dal CEO di Bitcoin Magazine.
PARIGI - Una grande banca francese, che è la quarta per dimensioni in Europa, ha ottenuto la prima licenza in Francia per la custodia e il trading di crypto. È Société Générale, che tramite una sua controllata è la prima a potersi fregiare della licenza delle licenze.
Banche pronte a entrare nel trading crypto e Bitcoin? E ci mancherebbe, soprattutto se dovessero tornare i volumi di un tempo. Lasciare una torta tanto golosa a scappati di casa con una pessima reputazione aziendale e personale non è proprio il caso.
MONDO - Ha fatto il suo debutto ufficiale anche WorldCoin. Ne stanno parlando tutti per due motivi. Dietro il progetto c’è Sam Altman, imprenditore poliedrico che è a capo anche di OpenAI. Il secondo motivo è che per essere destinatari della prima distribuzione dovrete mettervi, come in Blade Runner, davanti ad uno scanner oculare.
Scanner oculare che ha la forma di un globo, è inquietante più dei gelati a forma di pipa e a quanto pare diffuso più in Asia e Africa che altrove. C’è chi grida all’assalto alla privacy, c’è chi ci vede paralleli con l’altro Sam, quello riccio e paffuto, c’è chi non la prende proprio benissimo. La tokenomics fa venire la tosse anche durante questo torrido luglio. Ma il mercato crypto ci ha abituato a ben altre sorprese. Stay tuned.
LONDRA - Craigh Wright, che rivendica di essere Satoshi Nakamoto, l’inventore di Bitcoin, ha vinto nel Regno Unito. O meglio, non ha vinto, ma ha ottenuto la possibilità di rivendicare il diritto d’autore sul file format utilizzato da Bitcoin.
Una noiosissima questione legale da avvocati IP - se non fosse che da una parte c’è Wright, dall’altra un’armata Brancaleone fatta di exchange, specialisti, appassionati e personaggi famosi che si sono costituiti in una sorta di consorzio.
Cosa cambierà per Bitcoin? Per ora ancora nulla. Più avanti chissà.
Maiale pulito non fu mai grasso
Dopo i casi Terra Luna, FTX, Celsius, 3AC - che pur non c’entrano nulla con Bitcoin, vero - non mi sarei mai aspettato di vedere tanti uommene scicche e femmene pittate alla corte di Bitcoin.
E invece, nonostante lo sconforto che ha preso un po’ tutti (e anche te che mi leggi), sono arrivati BlackRock, le principali banche del mondo, e addirittura diversi candidati alle presidenziali USA.
Gli ultimi sono però i meno rilevanti. Bitcoin ha sempre attirato gli svitati, dai principi senza terra a vecchi broker un po’ suonati. Quindi nulla di nuovo sotto questo aspetto, se teniamo conto del fatto che a sventolare forte la bandiera di Bitcon è Robert F. Kennedy, per il quale il grosso dell’elettorato USA chiederebbe forse una perizia psichiatrica.
Poco male: Bitcoin è per tutti e - in un curioso parallelo con la storia di Linux, dell’Open Source e del Free Software - è normale che attiri quei tipi un po’ così.
Ora però sono arrivati quelli con la cravatta - che qualcuno ma non io definirebbe cravattari - gente in grado di pensare, articolare, organizzare, confabulare, tramare e conquistare.
Qualcuno si è già fatto prendere dall’agitazione: BlackRock organizzerà un fork, forse due, forse comprerà tutti i Bitcoin del mondo.
La verità è ben più moderata. All’eccellente salame che avete comprato dall’allevatore convivranno quegli orrendi salami di plastica del supermercato. Poco male. Senza sporcarsi Bitcoin non diventerà mai grande. E come ci conferma il maiale, ci sarà sempre spazio per l’esperienza più autentica, no?