I padroni del tempo
Chi ha in mano l'orologio e il calendario ha in mano tutto. E per questo Bitcoin li ha messi in comune
Nessuno è riuscito a evitare l’incoronazione del nuovo monarca britannico, anche i re veri sono ormai altrove. Jerome Powell e il suo consiglio decidono per venticinquepuntibase e dimostrano di avere loro lo scettro più importante, quello del tempo. L’orologio alternativo, quello di Bitcoin, si ingolfa ma comunque non perde un colpo.
È stata anche la settimana dei meme token che aiutofannoperderelareputazioneatutti noi. In realtà no, e forse sarebbe il caso di parlarne.
Joe Biden vuole un’accisa sul mining. 30% da calcolarsi sui consumi energetici, a prescindere dalla fonte energetica utilizzata. Siete dei miner che hanno installato pannelli fotovoltaici o pale eoliche? Spiacenti, dovrete pagare il 30% comunque, calcolato ai prezzi di mercato. Avete una centrale a carbone che alimenta le vostre ASIC? Idem.
Anche con il massimo sforzo e la massima simpatia per zio Joe è difficile ritenere tale mossa una mossa a salvaguardia dell’ambiente. Da un lato si tratterebbe ogni miner - a prescindere da quanto fatto per ridurre l’impatto - allo stesso modo. Dall’altro si discriminerebbero i miner dagli altri data center.
Tutto questo dall’amministrazione che potremmo ricordare per l’emissione della moneta da 1.000 miliardi (fortunatamente, come ci ricordano i giornali, non sarà più grande di una moneta classica!).
Due exchange salutano Washington. Coinbase e Gemini hanno avviato nuove piattaforme per il trading di derivati sulle criptovalute. E lo hanno fatto in altre giurisdizioni per evitare proprio atteggiamenti e ritorsioni di cui sopra. Nessuna delle due piattaforme servirà clienti statunitensi e non potrebbe essere altrimenti secondo le leggi vigenti a Washington.
Il segnale però c’è ed è forte: due degli exchange che avevano scelto, con costi importanti, di avviare le loro attività negli USA, ora hanno cambiato idea. La dottrina Gary Gensler sta davvero producendo gli effetti sperati.
Ancora baruffe tra Binance e Reuters. L’agenzia di stampa pubblica un’altra esclusiva sul presunto malaffare di Binance. L’exchange di CZ avrebbe chiuso 190 account su richiesta delle autorità israeliane, account che erano legati a Hamas e ISIS. L’exchange si è difeso sul suo blog, ricordando a tutti che i terroristi tendono a non iscriversi utilizzando il nome dell’organizzazione terroristica per la quale operano.
Anche chi ha forte antipatia per Binance dovrà riconoscere che l’attacco di Reuters ha un leggerissimo sentore di strumentalità. E dire che ci sarebbe così tanto di cui discutere su Binance, a partire dal nuovo stablecoin favorito: TrueUSD.
Lo abbiamo fatto noi su Criptovaluta.it® Magazine. Non saremo Reuters, ma facciamo il possibile.
È stata la settimana di Pepe. Un meme token è venuto fuori dal nulla e ha conquistato mercati e volumi, ha ingolfato la rete di Ethereum, ha prodotto commissioni per milioni di dollari e
cosa
assolutamente
imperdonabile
ha fatto ripartire noiosissime discussioni del clero delle criptovalute (e Bitcoin). Vedete? È per questa roba che non ci prendono mai sul serio.
È vero che Pepe non ha alcuna utilità. È vero che Pepe non è una cosa seria. È vero che a Pepe si sono avvicinati tutti con lo spirito del gratta e vinci ma no, non è per colpa di Pepe che in molti non ritengono seria la proposta di Bitcoin.
Riprendersi l’orologio
C’è stata un’altra riunione di quelle importanti, di quelli dei re veri, durante la settimana che si è appena conclusa. C’è stata la riunione del FOMC, il conciliabolo che decide sui tassi di interesse negli Stati Uniti.
I più punk tra i bitcoiner se ne disinteressano, credendo che si tratti di una mera questione che può cambiare il prezzo di breve periodo di Bitcoin. E invece no: è come sempre una questione di chi controlla il tempo.
L’idea di fondo è che gli enormi centri studi delle banche centrali, in questo caso della potente Federal Reserve, possano operare con il cacciavite di precisione sull’ingranaggio che governa il mondo - il tasso di interesse. Lo stesso ingranaggio che poi regola la produzione di moneta e che quindi può riscaldare o raffreddare l’economia. E che può rendere il frutteto del credito sostenibile o meno sostenibile.
Dimenticate i bond e immaginate un frutteto. Immaginate di coltivarlo conoscendo il mese in cui potrete raccoglierne i frutti e venderli sul mercato. Immaginate però che a decidere il costo dell’acqua (e a poterlo moltiplicare di 8 volte in pochi mesi) sia un conciliabolo di 12 persone.
Ed è lo stesso conciliabolo a dirvi che se non riuscite più a permettervi l’acqua, sono disposti a comprare i vostri frutti acerbi. Per un sostanzioso sconto, si intende.
Questa è la situazione attuale. E questa è la situazione che si crea quando mettiamo l’Orologio nelle mani di 12 persone.
Il tempo della timechain è scandito dai blocchi e dal lavoro e nessuno può alterarne la produzione. Nessuno può ricaricare l’orologio, nessuno può spostare le lancette e nessuno può cambiare il prezzo dell’acqua, che poi è il costo del vostro tempo.