La pentola d'oro del Leprechaun
Una storiella alla quale i bambini non credono più. Per quanto riguarda gli adulti invece...
“Il nostro sistema bancario è solido e sicuro”. Lo hanno ripetuto la Casa Bianca, il Tesoro USA e una lunga lista di politici più o meno vicini alla stanza dei bottoni, con cadenza quotidiana.
First Republic Bank invece così solida non era e forse non lo è neanche il sistema di cui sopra. Mentre Bitcoin fa quello che nessuno si aspetterebbe - galleggiare sopra lo stesso livello di prezzo per giorni - c’è il sistema tradizionale a darci il crepacuore. No, non si può mai stare tranquilli.
Le banche sono diventate una cosa così poco seria che ora ci provano pure gli scalcagnati della DeFi. - Mentre il grosso dei progetti e delle società crypto hanno difficoltà a trovare una banca che li ospiti, qualcuno pensa di fare a modo suo. Già Kraken - popolare exchange di criptovalute - ha annunciato di muoversi in questo senso. Nella sorpresa (e nel disinteresse) generale ci sta provando anche Andres Cronje di Fantom, non esattamente uno con il profilo del banchiere.
Se siete preoccupati per Revolut, Transferwise, Intesa e altre 100 banche che vi negano ospitalità soltanto perché comprate Bitcoin e criptovalute, non avrete da aspettare granché. Il progetto di Cronje dovrebbe partire entro fine 2023, anche se non negli USA. Paese dove un tempo arrivano sempre le cose prima.
Apple ha rimosso il whitepaper di Bitcoin dai suoi computer. - Qualche settimana fa si erano tutti entusiasmati per la scoperta del secolo: il whitepaper di Bitcoin, in formato PDF, era sepolto in una delle cartelle di sistema dei computer Apple. Via alle speculazioni: «È stato Steve Jobs» e poi «no, impossibile, ma sicuramente lo sapeva» e poi ancora «Tim Cook ha dei Bitcoin, lo sanno tutti».
A quanto pare invece è stato un ingegnere un po’ burlone e quelli di Think Different, una volta che la cosa è diventata pubblica, hanno pensato di rimuovere il PDF nella prossima versione di Mac OS. Poco male, potete scaricarlo ovunque, anche se avete un Mac. Chissà se qualcuno ci verrà a dire che a toglierlo è stato Stevejobsinpersona.
Ci sono super-speculatori che stanno shortando il dollaro - Frank Druckenmiller ha detto di avere una sola posizione aperta della quale ha massima fiducia: il suo short sul Dollaro USA. La moneta più forte di tutti i tempi sta attraversando una crisi più politica che economica - e qualcuno crede che ne uscirà con le ossa rotte.
Aver utilizzato come arma la propria valuta ha avuto gli effetti che tutti si sarebbero immaginati: piace molto meno a chi dovrebbe utilizzarla, perché teme ritorsioni future. Inutile anche ribadire la superiorità di una moneta davvero per tutti, che non chiede documenti o apertura di conti bancari.Tuttavia gli stati che si stanno organizzando per fare a meno del dollaro non è chiaro cosa abbiano intenzione di utilizzare.
Certi sogni e voli pindarici non sono certamente una novità. In passato sono tutti finiti allo stesso modo: i «fuoriusciti» si sono resi conto della gestione altrettanto allegra di qualunque altra valuta. Con la differenza che gli altri non hanno così tante portaerei.
Nel mondo cripto c’è poi un’altra guerra legata al dollaro. Non è quella di USD vs BTC, ma quella tra stablecoin.
Inondati dalle fregnacce su Bitcoin e sul suo impatto sull’ambiente - Questa volta è il turno di The Guardian, che decide di pubblicare un lungo comunicato stampa di Greenpeace USA camuffato da indagine. Niente di nuovo, se non fosse che qualcuno inizia a chiedersi perché pagare per leggere dei comunicati stampa che dicono sempre la stessa cosa.
La costosa campagna di Greenpeace USA ha spostato l’opinione di esattamente zero persone all’interno del mondo Bitcoin e forse di poche centinaia tra le persone normali.
Cui prodest? Salvate le balene, chiuse le centrali nucleari in Germania, sorpassati a sinistra da quelli di Ultima Generazione, gli attempati hippie di Greenpeace si staranno forse annoiando. E anche noi, a dire il vero.
La pentola d’oro del Leprechaun
In Irlanda, alla fine dell’arcobaleno, potreste trovare la pentola d’oro del Leprechaun.
La storia è in realtà un po’ più complicata di così: i leprechaun, piccoli folletti che detestano gli umani (verrebbe da chiedersi se sia il caso di biasimarli meno), hanno trovato tempo temporio l’oro e i tesori lasciati indietro da vecchi invasori dell’Irlanda.
Amanti delle più dispettose macchinazioni, decidono di seppellirlo invece di donarlo agli umani. Dove? Alla fine dell’arcobaleno.
I più fessi (e gli ubriachi di San Patrizio) si affannano a cercare la pentola piena d’oro. I bambini, che di alcol non ne toccano, la prendono per quella che è: una storiella per gonzi.
I più saggi invece ci leggono una metafora: la fine dell’arcobaleno, dove sarebbe sepolta tale pentola, in realtà non esiste.
E quindi non esiste alcuna pentola. E questo perché non esistono soluzioni semplici al più gravoso dei problemi umani: la scarsità economica delle risorse.
Tra gli adulti però, ne conosciamo diversi che credono che l’ennesima crisi possa essere risolta con una pentola neanche piena d’oro, ma di denaro creato per l’occasione.
A quanto pare non è servito per First Republic Bank. E a quanto pare non servirà neanche per risollevare il mondo alla disperata ricerca di un’altra pera di denaro.
Verrebbe anche da chiedersi, in tempi così duri, di che risma siano quelli che vogliono convincerci del contrario. Sono degli ubriachi, dei gonzi - o se come è più probabile in realtà pensano che i gonzi siamo noi?
Dato che è domenica - e dato che lunedì sarà un’altra domenica per la Festa dei Lavoratori, si chiude con due appunti:
Ammirate la bellezza della valuta con una politica monetaria prevedibile
Dato che è la Festa dei Lavoratori, prendetevi qualche minuto per celebrare il più magnifico degli orologi di sempre
Perché tanto è sempre una questione di tempo. Del tuo che mi leggi, di quello che mi hai dedicato e di quello che vogliono sottrarti con una fotocopiatrice.