Nel mondo crypto arrivano le banche, e forse vi piacerà
O forse sì. Le banche hanno scoperto una tecnologia nuova, pronta, e che non ha più problemi con il regolatore.
ROSETO DEGLI ABRUZZI (TE) - La notizia della settimana è che nove banche europee importanti si sono messe insieme per lanciare una stablecoin.
Sono ING, UniCredit, Banca Sella e altre dei paesi del nord Europa (qui la lista completa). Il chissenefrega che starà montando in tanti voi questa volta non funziona.
Non è un’avventura nel mondo crypto (come tante ne abbiamo viste già nel 2021)
Non è un posizionamento per apparire più giovani e al passo con i tempi
È una decisione che prevede qualche sportellata con il regolatore
Cos’è successo?
UniCredit, ING e altre 7 banche europee hanno annunciato un consorzio. Sarà creato nei Paesi Bassi e in quel paese otterrà licenza dalla banca centrale. Scelta comprensibile, dato che la banca centrale dei Paesi Bassi ne ha già rilasciate e c’è un clima più disteso, almeno rispetto all’Italia. ING inoltre è un gruppo olandese, e la cosa sarà apparsa come la più naturale.
Aperto ad altre banche: il consorzio è aperto ad altre banche che eventualmente vorranno aggiungersi. L’obiettivo è quello di avere un grande gruppo, bancario, che gestisca una grande stablecoin europea.
Il fossato non c’è più
I due gruppi che hanno dominato il mercato crypto anche in Europa, Circle e Tether, non hanno più il fossato che li difendeva da società più strutturate, più solide, con grandi capitali a disposizione e che possono permettersi anche di gestire una stablecoin con pochi guadagni, o forse nulli.
Stablecoin come servizio
Le banche sono diverse da Circle. La stablecoin può non essere l’unica fonte di guadagno dell’attività. Anzi, può anche portare zero profitti. A interessare è anche (se non maggiormente) la presenza sul mercato, la possibilità di inserirla in altri tipi di servizi, quelli sì remunerativi. Nel comunicato di UniCredit si parla già di wallet e scambi contro crypto. Arriveranno? Non lo sappiamo. Ma è chiaro che la decisione di attivare una stablecoin sia soltanto un primo passo.
Non c’è più il fossato
Warren Buffett parla di moat, che in italiano è semplicemente fossato, come quello intorno ai castelli.
The most important thing in evaluating businesses is figuring out how big the moat is around the business.
Ovvero:
La cosa più importante nel valutare i business è capire quanto grande sia il fossato intorno al business.
Per le società di cui sopra e in particolare per Circle, quel fossato era l’incertezza del regolatore. Se un business non è 100% legit, se può causare qualche scontro con il regolatore, se ha un futuro incerto sul piano legale, le banche non hanno alcun interesse a entrarvi. Tant’è che fino a oggi pochissime banche si erano avventurate (vedi Societe Generale, con due stablecoin, una sul dollaro e una sull’euro).
L’arrivo di Trump (e c’entra anche per le banche europee) ha chiuso quel fossato. Ora ci sono regole chiare anche negli USA - e soprattutto un appoggio da parte del governo del paese più rilevante al mondo sul piano finanziario. In Europa gli attriti con BCE (li vedremo più avanti) sono ancora esistenti, ma la situazione è molto diversa da quella di pochi mesi fa.
Se l’incertezza non c’è, le banche possono arrivare. Se le banche possono arrivare, Circle non ha più un fossato che era stato costruito con una posizione schizofrenica: siamo quelli regolati in un comparto non regolato. Così come c’è sempre qualcuno più a nord di te, c’è anche sempre qualcuno più regolamentato di te. In questo caso, le banche.
Banche in DeFi?
Sì. Le più sveglie si sono già mosse (possiamo offrire ai clienti accesso a protocolli solidi, magari per i rendimenti passivi). Quelle meno sveglie aspetteranno qualche cenno dal regolatore.
L’idea che mi sono fatto è che questo passaggio verso le stablecoin sarà il primo di un lungo cammino nel settore:
Offerta diretta di Bitcoin e crypto
Il mercato crypto incassa delle commissioni oltraggiose, anche per chi è abituato alle immodeste commissioni bancarie sull’acquisto di titoli classici. È una torta troppo golosa per lasciarla ai crypto bro.
Wallet
Multi-funzionali, con servizi integrati, e con una parte delle commissioni che vengono incamerate dalle banche. Sembra fantascienza? Ce lo sapremo ridire tra qualche tempo.
DeFi pura
O quasi. Le banche hanno tutto l’interesse a guardarsi intorno, creare istanze dei protocolli più popolari, integrare questo nei servizi di risparmio e di investimento. AAVE è una delle destinazioni più semplici, ma ci sono anche Morpho e altri protocolli.
Bridge e swap
Se dovremo vivere in un mondo con decine di stablecoin - e sembrerebbe essere questo il punto d’arrivo, almeno di breve periodo - ci sarà bisogno sia di bridge da protocollo a protocollo che di swap da stablecoin a stablecoin. Sicuri che i grandi gruppi bancari non cercheranno di offrire, aggiungendovi la loro reputazione, servizi simili?
Una sconfitta per Piero Cipollone
Piero Cipollone parla ormai soltanto di stablecoin. Ne parla a casa, ne parla in Bocconi (a proposito, perché si dice in Bocconi?), ne parla da BCE, sui giornali e anche in televisione.
La posta è altissima: BCE vuole convincere soprattutto le banche che si tratti di una buona cosa, di un meccanismo nel quale saranno incluse a patto di fare fronte comune contro i crypto bro che vorrebbero prendersi tutto.
La sconfitta è per ora su tutto il fronte: non solo le banche si stanno organizzando, ma sembrerebbero pronte anche allo scontro, anche quando hanno tanto da perdere potenzialmente dal conflitto.
Con l’Euro Digitale che dovrà avere leggi e regolamenti già per la prossima estate, quella di Cipollone non è la migliore posizione nella quale trovarsi.
Grazie per averci aggiornato in modo chiaro e trasparente sulla questione GG. In giro se ne stanno leggendo - come sempre - di tutti i colori, ed è evidente che per molti non è nemmeno chiaro di cosa stiano parlando.