Non serve nemmeno più essere patriottici. Il Padrone dà, il Padrone toglie. La settimana che ci lasciamo alle spalle è la settegiorni di minacce, di “non è proibito ma”, di schegge impazzite. Se sei tra quelli che si chiedono “Si ma io c’ho il conto in banca, a che mi serve Bitcoin”, eccoti quattro risposte.
BIS sviluppa un tool per monitorare gli stablecoin (da Criptovaluta.it)
BIS è la banca delle banche centrali. E vuole vederci chiaro sul mondo degli stablecoin, le criptovalute che sono ancorate (con diversi metodi) al valore del dollaro USA. L’istituzione ha annunciato la nascita di Project Pyxtrial, un sistema per monitorare le riserve degli stablecoin e la loro solvibilità.
Buona notizia, no? Finalmente avremo qualcuno con l’occhio lungo a verificare che Tether e compagnia abbiano effettivamente i dollari che dicono di avere. Potrebbe essere questo il caso, oppure no. All’interno dello stesso documento troviamo anche diversi riferimenti alle CBDC, le Central Bank Digital Currency. Anche se non è scritto espressamente, l’aria che tira è che i due sistemi, uno pubblico l’altro privato, siano in conflitto. E che il secondo dovrà essere ostacolato.
Il governo degli USA bullizza le banche che ospitano clienti crypto (da PirateWires)
In Banchieri, Babbei e Pirati vi ho raccontato di Custodia Bank, banca (anche) crypto che si è vista sbattere la porta in faccia da Federal Reserve. Quelli di PirateWires ci raccontano che la mossa di accerchiamento… è ben più accerchiante. Anche se tecnicamente non è illegale ospitare clienti cripto, i papaveri del governo USA e delle loro agenzie continuano a mandare certi messaggi: “non è illegale, ma sarebbe un vero peccato se…”
Gli istituti bancari, temendo pressioni da parte del regolatore, lasciano perdere. Chiudono i conti in banca di exchange, progetti crypto e stablecoin e continuano a campare tranquilli. Binance nel frattempo ha perso accesso (momentaneamente?) a SWIFT. Non è il primo, non sarà l’ultimo.
Per chi pensa che il problema sia aggirabile fondando una propria banca, il fatto di Custodia dimostra il contrario. È la dottrina del Choke Point o del collo di bottiglia. Fu già applicata da Obama verso industrie che gli garbavano poco - e cioè quella delle armi (fino ai più piccoli rivenditori) e quella della pornografia. Ora è il turno degli exchange.
Il Regno Unito vuole la sterlina digitale (qui il documento ufficiale)
Il Regno Unito non è il primo paese a ossessionarsi con il sogno di una valuta digitale. Per dimostrare che si fa sul serio, Bank of England ha pubblicato un documento di 110 pagine che chiama tutti alle armi, con indicazioni precisissime.
The Bank would place some limits on holdings of digital pounds, at least during its introductory period. An individual limit of between £10,000 and £20,000 is proposed.
La Banca introdurrà dei limiti sulla detenzione di pound digitali, almeno durante il suo periodo introduttivo. È proposto un limite individuale tra 10.000£ e 20.000£ e anzi, ne viene preferito uno da 5.000£, ci dicono qualche pagina avanti.
Un limite che verrebbe introdotto principalmente per limitare la fuoriuscita di denaro dalle banche. E c’è dell’altro. Per non scontentare le banche l’intero sistema sarà disegnato prevedendo la loro necessaria partecipazione. Tutto il contrario di quella…
purely peer-to-peer version of electronic cash would allow online payments to be sent directly from one party to another without going through a financial institution.
SEC multa Kraken per 30 milioni (da Criptovaluta.it)
SEC, l’agenzia governativa USA che si occupa di vigilare sui mercati, ha costretto Kraken ad un accordo che non si può rifiutare. L’exchange offriva un servizio di staking gestito e a quanto paresi tratterebbe offerta di titoli finanziari, e quindi soggetta a regole diverse e più stringenti.
Dopo SEC sono arrivati anche quelli di IRS, l’Agenzia delle Entrate USA, che ora vogliono nomi, cognomi e guadagni di chi ha utilizzato il servizio. Per tassarli, claro. Qualcuno tra i bitcoiner, che ha in odio più gli exchange centralizzati che il bullismo delle agenzie governative, stappa la migliore delle bottiglie. Chissà poi chi toglierà il sonaglio dal collo della tigre quando punterà a Bitcoin.
«Nell’Italia di Mussolini il metallo nobile è l’acciaio»
È il 18 novembre del 1935. Da 14 anni Mussolini segnala, dirige, imprigiona, condanna, riassetta, riforma, premia, punisce, dichiara, cancella, riscrive. È il Padrone d’Italia.
È il 18 novembre del 1935 e l’Italia è tutta una processione. Fede nuziale in mano, si va a donare Oro alla Patria. Balilla, preti, vedove, mogli e mariti. Non mancava nessuno, e in fila ci sono pure quelli che di fedi non potevano averne. E c’è anche la Regina Elena, tanto per farvi rendere conto del portata della questione.
NOTA DEL REDATTORE: No, non vi ho fregato. Vi ho promesso una storia sui soldi a settimana e questa è una storia sui soldi. Una storia su soldi e potere, anzi, di potere sui soldi. Ma senza ammorbarvi come Rai Storia.
Il Padrone d’Italia però, pur essendo il padrone, aveva avuto bisogno del sostegno di altri.
La gente andava convinta
40 milioni di italiani andavano convinti. Una parte la fecero le sanzioni della Società delle Nazioni: aumentarono la fame d’oro dell’Erario e fecero diventare gli italiani nazionalisti e patriottici come mai furono prima, e come forse mai saranno in futuro.
L’altra la fece la propaganda a mitraglia. I giornali scrivevano che nell’Italia di Mussolini il metallo nobile è l’acciaio, riprendendo una fascistissima narrativa di rifiuto dei molli appetiti borghesi.
Anche i produttori di fedi d’acciaio andavano convinti
La campagna fu organizzata in fretta e furia. Servivano fabbriche in grado di produrre un numero enorme di fedi d’acciaio che avrebbero rimpiazzato quelle d’oro donate alla patria. E non andò benissimo, perché…
quei fregni dei miei colleghi gerarchi di Milano e di Torino
A parlare è Achille Starace, riferendosi ai colleghi gerarchi che avevano promesso di procurare le fedi d’acciaio per poi non combinare nulla. Si finì dall’industriale Carlo Gnutti nel bresciano, che però non volle sentire ragioni prima, si accordo poi, si tirò indietro di nuovo e alla fine acconsentì, definitivamente. A quanto pare non furono le minacce a convincerlo, ma… i soldi.
E dopo una settimana del genere ci sarebbe da preoccuparsi. Perché se il Padre Padrone fu costretto a trattare, è perché non aveva i conti di tutti gli italiani a portata di click.
Ma questo sicuramente non succederà. Fabio Panetta di BCE ha detto che l’Euro Digitale non sarà programmabile. Gli hanno fatto eco i colleghi britannici, dicendo che… neanche la Sterlina Digitale sarà programmabile, che alla gente non piace. Salvo poi parlare di limiti di accumulo e di fatte salve le violazioni della legge. Quindi sarà programmabile o meglio non lo sarà fino a quando vi comporterete bene. Ora immaginate il mouse della Banca Centrale in mano al Padrone. Quel Mussolini che riscrive, cancella, dichiara, punisce, premia, riforma, riassetta, condanna, imprigiona, segnala e dirige - e che ci riuscì benissimo anche senza suddetto mouse. Ma tanto Mussolini non può tornare. È morto, no?
Çok güzel bir makale
On fire bro