Gary Gensler è il mattatore di questa settimana: governatore di SEC e insospettabile dio di una certa parte degli appassionati Bitcoin. Dio le cui ire vanno placate sacrificio umano dopo sacrificio umano. Nel frattempo un altro nome noto del mondo cripto sembra essere ad un passo dal fallimento.
Ei fu Silvergate (da Criptovaluta.it)
Silvergate, uno dei pochi istituti bancari ad offrire i propri servizi al mondo Bitcoin e crypto, è a un passo dal collasso. Da settimane è tra le azioni più shortate al NASDAQ, a quanto pare con degli ottimi motivi. Altrettanto certo è che arrivare in fondo alla corsa con questi cavalli sarà difficile.
Silvergate potrebbe anche riprendersi, ma i clienti principali hanno già tagliato ogni tipo di rapporto con l'istituto. Ha cominciato Coinbase, poi è stato il turno di Crypto.com, di Galaxy, di Circle USDC, Paxos e Gemini. Tanti altri, per timore di esservi associati, si sono subito spesi in smentite. Tra questo due divinità minori del pantheon Bitcoin: Paolo Ardoino di Tether e Michael Saylor di MicroStrategy.
Si chiude così l'epoca storica dei salutava sempre.
Ei fu The Rock Trading (da Criptovaluta.it)
Così tanti de profundis che manca quasi la voce. In settimana i grigi della Guardia di Finanza sono andati a prendersi il caffè nella sede di The Rock Trading e anche a casa di diversi dirigenti.
Chi sperava, credendo alle parole di Andrea Medri, in un tentativo di salvataggio, torna a casa con le pive nel sacco. Non è chiaro ancora quanti soldi manchino e perché. Intanto pare che nelle procure si stia cercando di procedere per truffa e appropriazione indebita. Le procure non hanno sempre ragione, ma a questo punto pensare che si possa tornare indietro è puro pensiero magico.
Reuters si inventa l’addio alle “crypto” di Mastercard e VISA (da Reuters - in inglese)
Le ultime due vittime del lungo inverno di Bitcoin e crypto? I programmi di VISA e Mastercard. Entrambi i giganti dei pagamenti digitali su scala mondiale, dice Reuters, hanno fermato le proprie avventure nello spazio della timechain/blockchain. Peccato che sia tutto inventato di sana pianta.
Prima arriva la smentita di VISA. Poi arriva la notizia che Mastercard ha lanciato delle nuove carte insieme a Bitso, in Messico. Se non si trattasse della più importante agenzia di stampa al mondo verrebbe quasi da ridere. E invece tocca fare come Fox Mulder: vedere cospirazioni e agende particolari ovunque e trust no one.
Gary Gensler dice che tutto è una security, anche le figurine del basket (da Criptovaluta.it)
La notizia della settimana è l’ennesimo affondo di Gary Gensler, capo della Securities & Exchange Commission, una sorta di CONSOB americana che vigila sui mercati dei titoli finanziari. Impegnato a ricostruirsi una verginità dopo aver aperto le porte a FTX soltanto qualche mese fa (almeno per incontri che per altri sono difficilissimi da ottenere), Gary Gensler ha affermato che tutto, tranne Bitcoin, potrebbe essere un titolo finanziario.
Potrà sembrare questione di lana caprina, ma negli USA è la differenza tra giorno e notte. Tutto ciò che è titolo finanziario / security e che finisce pertanto ad essere regolato da SEC deve sottostare ad obblighi costosi, a licenze impossibili da ottenere e a potenziali multe in grado di ammazzare i meno facoltosi. Chi si aspettava, come il sottoscritto, una levata di scudi anche dai bitcoiner è rimasto deluso: su Twitter come su LinkedIn è stato un tripudio di Bravo Gary, ancora e poi di valli a prendere casa per casa. Dopotutto sull’altare della superiorità di Bitcoin si può sacrificare tutto, anche il vivere in una società non regolata dal capriccio di un burocrate non eletto.
A non nascondere la loro soddisfazione - chi se lo sarebbe mai immaginato - anche diversi personaggi di spicco del mondo Bitcoin. A lasciare esterrefatti i più ingenui (come il sottoscritto) gli interventi di Michael Saylor e di Adam Back. Il primo è l’imprenditore che ha acquistato miliardi di dollari in Bitcoin con la sua azienda, il secondo uno dei testimoni diretti delle attività del profeta Satoshi Nakamoto. E per quanto riguarda le figurine del basket… non era una battuta. NBA Top Shots sta affrontando una causa per dimostrare che le figurine digitali del basket che emette non siano dei titoli finanziari, come contestato da SEC.
Sacrifici umani
L’ennesima colpa da espiare collettivamente e individualmente. Non è una novità per il genere umano, che dalla notte dei tempi cerca di placare l’ira degli dei alla meno peggio. C’è chi nasce con il peccato originale, chi deve innaffiare di sangue l’altare e chi più banalmente spera di saziare i bestiali appetiti di Gary Gensler permettendogli di divorare tutto fuorché Bitcoin.
L’idea è un po’ la stessa che animava maya e aztechi: c’è un dio parecchio arrabbiato e in qualche modo si dovrà pur placare la sua sete di sangue. Ci sono però almeno due ordini di problemi:
I sacrifici umani saziano solo temporaneamente l’ira del dio in questione
Si alimentano tali sacrifici pensando che toccherà sempre agli altri
Sul punto 1 il ragionamento che i più svegli faranno è il seguente: tra quanti giorni Gary Gensler tornerà a chiedere un tributo di sangue? L’agenzia sta accelerando: in due settimane abbiamo avuto la multa a Kraken, poi l’attacco a BUSD (trovate tutto in Guerra Santa - lo scorso numero di Cryptorama), poi l’attacco a Paxos e a chiunque abbia offerto sponde agli exchange. E poi gli avvisi scritti a tanti altri operatori del settore e l’opposizione all’accordo tra Voyager e Binance, votato dal 97% dei clienti, che avrebbero recuperato dal secondo circa il 70% di quanto avevano perso nel fallimento del primo.
In molti tra voi venticinque lettori risponderanno con un sonoro «chissenefrega», il che ci porta al punto 2: la strana convinzione che Bitcoin sia al riparo da qualunque tipo di attacco, perché il protocollo rende $BTC inconfiscabile, inattaccabile, protetto da ogni mattana del regolatore.
È vero che in caso di angherie da parte del regolatore USA tanto i possessori di Bitcoin, quanto i possessori di nodi, gestori di macchine per il mining e sviluppatori potranno spostarsi altrove. Che si ritenga però desiderabile vivere nelle catacombe protetti da Bitcoin non so quanto sia desiderabile.
E sì, forse resistere ad un’agenzia governativa che sta operando in barba alla separazione dei poteri e in assenza una disciplina dell’intero settore, sarebbe la cosa più giusta da fare. Anche se non riguarda direttamente Bitcoin.
L’alternativa è strappare un altro cuore, sacrificare un altro progetto che magari ci sarà anche antipatico, ma che ha pieno diritto di essere lasciato in pace. O il rischio è, come direbbe Winston Churchill, quello di dare da mangiare al coccodrillo nella speranza che ci mangi per ultimi.
Questo a patto che non si voglia fare la fine di Gregorio Samsa, che una mattina si svegliò trasformato in un insetto immondo.
Perché poi - per quanto vogliamo far finta di niente - anche per il preciso misurino dei bitcoiner più integralisti ci sono animali più uguali degli altri. E anche per capire questo enigma finale regalato da Cryptorama basterà guardare in direzione Centro America, dove ci sono amici per i quali si chiude un occhio, due e se ce li avessimo probabilmente anche tre.
Non so che account Twitter tu segua ma per quelli che seguo io il boss della Sec è uno psicopatico corrotto dal governo americano che sta facendo di tutto per uccidere le crypto e proteggere il dollaro. Idem per la Fed. Il dollaro sarà una delle tante valute fiat assieme allo yuan allo yen forse all'euro e alla nuova valuta che i Brics+A stanno creando. L'unico diverso è il Bitcoin. Parole di Gary.
Toccherà combattere da soli. Certo, preferivamo doverci difendere dall'accusa di "shitcoiner" che da quella di "emettitori di titoli finanziari irregolari", ma tant'è. Quantomeno sarà un'occasione per contarsi di nuovo - e questa volta sarà una conta valida.
Ps: non diteglielo ai bitcoiner che le inscriptions sono titoli finanziari per Gary, e sono scritte proprio sulla main net; lasciategli ancora qualche mese di serenità, che a vedere certe reazioni ne hanno molto bisogno