👑 Sua maestà il dollaro
Le decisioni di Federal Reserve ricordano al mondo che il re è (e probabilmente rimarrà) il dollaro USA. Con buona pace dei BRICS.
Tutti vogliono la corona del re, nessuno vuole gli sbattimenti che questa comporta. Il re ha deciso mercoledì 20 settembre per lo stop ai rialzi dei tassi.
È una hawkish pause, come l’hanno definita i principali giornali. È una cigar pause - props a BitcoinCabana per la definizione - perché i falchi dicono che altri rialzi sono ancora sul tavolo.
👑 Vita da re, vita da cani 🐕
Si parla di sostituire il dollaro come riserva mondiale da almeno 50 anni. Nessuno ci è riuscito - e a dire il vero nessuno sembra averci mai provato veramente.
I più cinici ritengono che il dollaro debba il suo status solo al dominio militare che gli USA esercitano.
Altri, come il vostro affezionatissimo, ritengono che ci sia anche dell’altro.
Gli Stati Uniti possono permettersi, a fronte di un’inflazione che è tra le più basse, di avere tassi reali che sono i più alti. Segno di forza del re, ma anche della capacità del greenback di fare sacrifici che gli altri non possono permettersi economicamente o politicamente.
🧑⚖️ Bankman-Fried, a processo
È iniziato il processo del secolo crypto. Sam Bankman-Fried seguirà da dietro le sbarre il dibattimento che potrebbe costargli 115 anni di carcere. A sentire quelli bravi saranno molti meno - e chissà se non vedremo entro il 2040 Sam proporci qualche altra avventura.
Ci sono già particolari succulenti, a metà tra il gossip e l’ommidio. I genitori di SBF sono direttamente coinvolti - e avrebbero guadagnato parecchio dalla vicenda. E Sam avrebbe utilizzato jet privati per farsi consegnare pacchi Amazon, che non consegna alle Bahamas.
Ci sarà uno stillicidio di particolari sullo stile di vita larger than life di Sam per tutto il procedimento, fatti venire fuori a orologeria dalla procura.
Per i più pettegoli ➡️ Coindesk copre il processo minuto per minuto.
🧑🏭 Compagni dai campi e dalle officine
A Detroit scioperano gli operai del settore auto. Vogliono il 40% in più del salario in 4 anni e la garanzia che non saranno sostituiti dai robot. Si ok, ma chi paga? Ford, General Motors e Stellantis, che hanno il più alto tasso di penetrazione dei sindacati di tutti gli USA.
Tesla se la ride (i suoi operai non sono sindacalizzati) così come se la ridono le società straniere. Biden parteciperà ai picchetti - è la prima volta che un Presidente lo farà nella breve ma intensa storia degli Stati Uniti. Qualcuno fa notare che è un assalto alla diligenza prima che le magiche tre chiudano baracche e burattini e se ne vadano altrove. Le richieste dei sindacati sono irricevibili per un comparto - l’auto di Detroit - che soffre già per ritardi strutturali.